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Come scritto nel post precedente relativo alla possibilità di non inetrvenire chirurgicamente per correggere lo strabismo,
questa condizione sussiste quando, in parole semplici, è possibile notare un occhio guardare in una direzione e l’altro in un’altra.
Per questa patologia, specie se considerata in età tardiva e quando l’oculista converrà che un percorso correttivo non invasivo
non sarà sufficente, diventa quanto prima necessario intervenire chirurgicamente, rasserenati dalla statistica che ci suggerisce
che un esito soddisfacente lo si ha in circa il 90% dei casi.
L’obiettivo dell’intervento è di tipo risolutivo e cioè si opera per ottenere il riallineamento degli assi visivi.
Le operazioni per correggere lo strabismo hanno ormai il comune denominatore di essere minimamente invasive e tendono a ridurre al minimo il percorso post operatorio
perchè la tecnica prevista consiste in aperture congiuntivali di pochi millimetri attraverso le quali si va ad intervenire.
In genere si opera in anestesia locale, talvolta totale, e la degenza post operatoria è di qualche ora, più raramente si consiglierà
una notatta di osservazione post operatoria.
L’intervento consiste nell’agire sui muscoli dell’occhio, riportando gli occhi il più possibile in asse. Possono essere interessati
uno o più muscoli di uno o di entrambe gli occhi, valutazione questa considerata con le visite pre operatorie ma anche e soprattutto
durante l’intervento, dove l’oculista può essere portato a modificare il programma chirurgico, soprattutto quando interviene
su un occhio già operato.
L’operazione, il cui fine lo ricordiamo è quello di riallineare gli assi visivi, agirà andando a modificare la forza con cui i muscoli sono in grado di far muovere i
bulbi oculari.
E’ spesso possibile che si debba intervenire su entrambi gli occhi, anche quando lo strabismo sembra riguardarne uno solo.
Il percorso post operatorio
la fase dolorante dura circa 3 o 4 ore terminata l’operazione e sarà necessario un riposo di almeno 48 ore prima di tornare alle normali abitudini sociali.
Per chi fa sport, specie se sport acquatici, sarà necessario qualche giorno in più di attesa, sarà poi il medico curante a dare il “via libera”.
Nei giorni seguenti l’operazione non è raro riscontrare fastidio nei movimenti oculari (che può accompagnare il paziente
per alcune settimane) e la visione doppia, che scompare nel giro di qualche giorno.
Lacrimazione, prurito, occhi arrossati, bruciore e talvolta mal di testa potranno accompagnarvi per qualche giorno, ma il vostro oculista
di fiducia saprà consigliarvi al meglio sul trattamento più accurato per questi lievi fastidi che tenderanno comunque ad alleviarsi già
dopo le prime ore.
La raccomandazione ad effettuare controlli alla vita sin da piccoli è fortemente indicata proprio per evitare l’intervento chirurgico
correttivo perchè spesso, una patologia riconosciuta nel suo insorgere, può essere trattata in modi meno invasivi
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